Declino funzionale

 

Declino dell’organismo dopo l’invecchiamento


 Come sappiamo l’organismo cambia con l’età, spesso in peggio ed in altri casi in meglio, questi cambiamenti si verificano sia nella singole cellule che negli interi organismi, andando così a cambiare sia le funzioni che l’aspetto.

 

L’invecchiamento delle cellule può comportare spesso la loro morte. Questo può accadere poiché devono lasciare spazio a quelle nuove o perché hanno raggiunto il numero massimo in cui queste si possono dividere (senescenza). Ci sono anche i casi in cui vengono danneggiate da diverse sostanze e ciò comporta la loro morte, le cause possono essere: le radiazioni, la luce del sole e i farmaci chemioterapici, ma anche prodotti della cellula stessa come i radicali liberi che vengono sprigionati quando essa produce energia.

Il corretto funzionamento degli organi dipende proprio da quanto funzionano bene le cellule al loro interno e come sappiamo le cellule vecchie, funzionano meno bene. In certi organi addirittura le cellule muoiono e non vengono sostituite, quindi il loro numero va diminuire.

I numero di cellule nei testicoli, ovaie, fegato e reni sono tra quelle che diminuisce in maniera maggiore quando l’organismo inizia a invecchiare.

Quando il numero di cellule diventa troppo basso, un organo può non funzionare bene. Quindi con l’invecchiamento la maggior parte degli organi funzionano meno bene.

Ma non abbiate paura, non tutti gli organi perdono un gran numero di cellule. Il cervello per esempio è tra questi e ciò non è poco. Quindi possiamo dire che le persone anziane “sane” non perdono molte cellule celebrali. Una perdita sostanziale si ha principalmente nelle persone che hanno subito ictus o che presentano disturbi che causano la progressiva perdita di cellule nervose (disturbi neurodegenerativi) come la malattia di Alzheimer o il morbo di Parkinson.

 

Nella maggior parte dei casi, i primi segni dell’invecchiamento si manifestano nel sistema muscolo-scheletrico.

I primi segnali si vedono negli occhi, seguiti dalle orecchie, che cominciano a cambiare già a nella prima parte della vita.

Anche la maggior parte delle funzioni interne si deteriora con l’invecchiamento. Quasi tutte le funzioni corporee raggiungono il culmine poco prima dei 30 anni per poi iniziare un declino graduale ma continuo.

Ma non abbiate paura, nonostante il declino, la maggior parte delle funzioni rimane adeguata dato che la gran parte degli organi inizia la propria vita con capacità funzionali molto superiori rispetto a quello che effettivamente l’organismo ha bisogno (riserva funzionale). Ex se metà del fegato è distrutto la metà restante è più che sufficiente per mantenere la normale funzione epatica.

Ma nonostante la maggior parte delle funzioni rimangono adeguate al declino funzionale, gli anziani sono meno capaci di gestire le varie sollecitazioni ex intensa attività fisica, sbalzi di temperatura e disturbi.

Certi organi sono più soggetti di altri a disfunzioni sotto stress rispetto al cuore e i vasi sanguigni, gli organi dell’apparato urinario (come i reni) e il cervello.

 

Le ossa tendono ad avere minore densità. Nelle donne questo subisce una accelerazione dopo la menopausa a causa della minore produzione di estrogeni, dato che gli estrogeni aiutano a prevenire un’eccessiva scomposizione e ricomposizione delle ossa da parte dell’organismo.

Tra i fattori che diminuiscono la densità ossea è la minore quantità di calcio (elemento che rinforza). La sua diminuzione dipende dalla ridotta capacità di assorbimento dall’organismo del calcio contenuto negli alimenti. Inoltre, i livelli di Vitamina D, che aiuta l’organismo ad utilizzare il calcio, si riducono leggermente. Perciò si raccomanda una adeguata integrazione di vitamine e calcio con l’aumento dell’età.

Certe ossa si indeboliscono più di altre, tra le principali troviamo l’estremità femorale (femore) in prossimità dell’anca, le estremità delle ossa del braccio (radio e ulna), in prossimità del polso e le ossa della colonna vertebrale (vertebre).

 

Il motivo per cui gli anziani diventano più bassi è proprio causato della vertebre che diventano meno dense e i cuscinetti di tessuto (dischi) interposti tra loro perdono liquido e diventano più sottili, accorciando così la colonna vertebrale, considerando che il nucleo polposo centrale dei dischi è composto dal 90% di acqua.

 

I legamenti, che tengono uniti le articolazioni, e i tendini, che tengono uniti i muscoli alle ossa, tendono a diventare meno elastici, rendendo così le articolazioni molto più contratte e rigide. Tendono così a strapparsi con maggior facilità e quando si strappano sono più lenti a guarire dato che le cellule diventano meno attive.

 

Come sappiamo la quantità di tessuto dei muscoli (massa muscolare) e forza muscolare tendono a diminuire dopo i 30 anni e ciò continua per tutta la vita. Tale riduzione è in parte causata dell’inattività fisica e dai livelli decrescenti di ormone della crescita e del testosterone, che stimolano lo sviluppo muscolare. C’è da considerare che i muscoli non riescono più a contrarsi rapidamente, data la perdita di gran parte delle fibre muscolari deputate a una rapida contrazione rispetto a quelle deputate a una contrazione lenta ossia minori fibre bianche. Ma non abbiate paura durante la vita di un adulto, gli effetti dell’invecchiamento riducono la massa e la forza non più del 10-15%, e nel caso di attività fisica e di assenza di malattie si può prevenire.

 

Lo sapevi poi che per compensare la massa muscolare persa durante un giorno di riposo a letto forzato, un anziano può avere bisogno di allenarsi fino a circa 2 settimane”.

 

Questo ci fa capire l’importanza della attività fisica nel corso della nostra vita, questo può fare la differenza tra due individui della stessa età ma con due stili di vita differenti. Il declino fisiologico ahimè tocca a tutti ma come ci arrivi dipende tutto da te. (Come si può vedere nel grafico).

Nel grafico viene rappresentato nell’asse delle ascisse l’età ed in quello delle ordinate il livello di benessere (inteso come stato armonico di salute, forza fisica).

Il grafico sopra mette a confronto in primis due individui con stesse caratteristiche genetiche (stessa corporatura, età, peso, genere, forza) alla nascita e ai 16 anni. A partire dai 16 anni entrambi i soggetti seguono un diverso stille di vita, uno diventa più attivo fisicamente e segue una alimentazione regolare,  invece il secondo segue una vita sedentaria ed una alimentazione meno regolare. Si può vedere come il soggetto attivo riesca a raggiungere gli 80 anni con un livello di benessere che gli permette di mantenere uno stato di benessere superiore a “0” fino alla fine.



Quindi l’attività fisica regolare finalizzata al rafforzamento muscolare (esercizi di resistenza, data la riduzione di fibre) può risolvere parzialmente o ritardare in modo significativo la perdita di massa e di forza muscolare. Se questi allenamenti vengono fatti frequentemente anche persone che non hanno mai fatto attività fisica possono avere un aumento della massa e della forza muscolare.

Da considerare che con l’aumento dell’età, la percentuale di grasso corporeo tipicamente raddoppia rispetto all’età adulta. Un eccesso di grasso corporeo può aumentare il rischio di incorrere in problemi gravi come diabete ecc.


Conclusione

 La soluzione rimane chiara: una dieta sana e un po’ di esercizio fisco ti salverà dal declino fisiologico, perché “tu non decidi come nascere, ma come invecchiare lo decidi tu”.

 



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